Ogni Tuo Pensiero by Monica Settembrini

Ogni Tuo Pensiero by Monica Settembrini

autore:Monica Settembrini [Settembrini, Monica]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9781540453372
Google: AJ8bMQAACAAJ
Amazon: 1540453375
editore: CreateSpace Independent Publishing Platform
pubblicato: 2016-10-29T00:00:00+00:00


Capitolo 8

Zaccaria non tornò nel nostro scompartimento, si eclissò completamente sparendo nei meandri del serpentone d’acciaio e poi nella tentacolare e tentatrice Stazione Centrale di Milano.

Quando arrivammo, Riccardo ed io ci fermammo a parlare ancora un po’ al bar sopra i binari, un discorso tirava l’altro, un racconto, un pettegolezzo, un chiarimento… era difficile troncare anche se ero stanchissima e a momenti sarebbe partito il mio treno. Alla fine ci salutammo mentre lui andava in hotel ed io ritornavo finalmente a casa.

Corsi al mio binario al meglio di quanto mi consentissero le mie scarpe, sperando di potermi rilassare sul ritorno e meditando di buttarle e comprarmene un paio nuove: il loro dovere era stato più che assolto. Dario Zaccaria sarebbe stato su quel treno come ai vecchi tempi a guardarmi i piedi scalzi?

Mentre mi avvicinavo vidi le persone che ancora salivano o si salutavano dal convoglio, non ero così tanto in ritardo. Poi lo vidi, un capotreno in divisa blu, non molto interessato al treno, stava fissando l’orologio, professionale, e sorrise quando mi riconobbe.

Mi venne incontro e poi, quando fummo abbastanza vicini, indicò le lancette

- Credevo volesse anche il bacio d’addio prima di lasciarti andare – mi disse, posò una mano alla base della schiena e con delicatezza mi sospinse verso la scaletta. Ancora con quella storia… - rischiavi di perdere il treno

- Riccardo ed io siamo colleghi – precisai per l’ennesima volta – non c’è niente di romantico tra noi da giustificare un bacio. Parlavamo di lavoro

- Se lo dici tu…

- Non mi piace questo atteggiamento geloso – gli dissi – mi costringi a giustificarmi e non è giusto perché Riccardo ed io ci conosciamo da un mucchio di tempo e se non è successo nulla finora non credo che capiterà oggi – dichiarai perentoria, armata di logica

Dario mi sorrise e probabilmente io cominciai a balbettare senza capire più cosa dovevo dire. Quell’uomo era bellissimo, dovevo farmi violenza per non appendermi al suo collo per baciarlo con trasporto.

- Smettila di guardarmi così – mi disse serio, ad un certo punto

- Così come? – chiesi

- Come se volessi baciarmi – Leggeva anche nel pensiero! E quella era una battuta piuttosto inflazionata

- Non penso niente del genere! – protestai, probabilmente negando l’evidenza

- Bene, perché sono in servizio e devo fare ancora una tratta questa sera

- Non sei su questo treno? – gli chiesi

- No, vado a Bologna – non riuscii a non mettere il broncio, lui invece mi diede un buffetto – te l’avevo detto che per un po’ non ci saremmo visti su questa linea ed è meglio così perché un capotreno ha molti compiti da assolvere, io invece mi lascerei completamente distrarre da te – un’altra occhiata all’orologio.

Annuii imbambolata, poco abituata a sentirmi lusingare come se fossi davvero una bella ragazza con cui era molto piacevole e interessante trascorrere del tempo.

Un gradino, un altro, mi girai verso di lui. Lui, che era rimasto sulla pensilina, si guardò un attimo attorno poi, afferrando la maniglia con la mano, salì con un balzo e mi baciò.



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